San Martino: salsiccia e vino

La storia del Santo si colloca intorno al 300 d.C.. Figlio un importante ufficiale dell’esercito dell’Impero Romano che gli diede il nome di Martino in onore di Marte, il dio della guerra. A causa di un’ordinanza dell’epoca, anche lui giovanissimo divenne soldato romano. La leggenda vuole che durante il periodo di militanza, trovandosi alle porte della città di Amiens con i suoi soldati, si presentò a lui un mendicante seminudo. Martino tagliò in due il suo mantello e lo condivise con il mendicante per coprirlo dal freddo, non avendo altro da offrirgli. Si narra che a tale generoso gesto il freddo e la neve per quel giorno si attenuarono e al loro posto fece capolino il sole. Da allora è “l’estate di San Martino”. Quella stessa notte sognò Gesù che gli restituiva la metà di mantello dicendo ai suoi soldati: “Ecco qui Martino, il soldato romano che non è battezzato, egli mi ha vestito”.  Quando Martino si risvegliò il suo mantello era integro.

In questo giorno troviamo molte ricorrenze di carattere folkloristico che si identificano con la famosa “Estate di San Martino”: dalla svinatura (“a San Martino ogni mosto diventa vino”) alle feste popolari in cui si uccide il maiale e si preparano prosciutti, salami e salsicce da mangiare cotte nel vino nuovo.

Noi abbiamo pensato a una ricetta tradizionale della Sicilia orientale che per la cena di San Martino prevede “sasizza e caliceddi”, accompagnata da vino novello e caldarroste. I “caliceddi” sono una verdura amara, in italiano cavolicelli. Nasce spontanea su terreni vulcanici ed è particolarmente diffusa nel territorio etneo. Difficile da trovare nel resto dell’Italia vi proponiamo un piatto alternativo che si ispira a quello catanese. Salsiccia cotta nel vino novello accompagnata da bieta e spinaci.

Ingredienti:

  • salsicce
  • due bicchieri di vino rosso (noi abbiamo usato un novello “Fiori d’inverno 2012” – Cavit)
  • biete
  • spinaci
  • due spicchi d’aglio interi
  • olio evo
  • sale e pepe a piacere

Preparazione:

  1. Staccare la salsiccia in singoli nodi, riporli in un tegame e farli rosolare con un filo d’olio da entrambi i lati per qualche minuto appena;
  2. fare dei buchi con la forchetta e coprire con il vino, cuocere con il coperchio per sette minuti a fuoco medio;
  3. nel frattempo preparare la verdura già mondata in una casseruola , anch’essa con coperchio a fuoco medio per dieci minuti;
  4. girare la salsiccia e far cuocere ancora con coperchio per altri sette minuti;
  5. quando la verdura si sarà ridotta di volume aggiungere gli spicchi d’aglio interi, un filo d’olio e il sale, rosolare per cinque minuti scoperta.
  6. scoprire anche la salsiccia, tagliare i nodi a metà e ultimare la cottura senza coperchio per altri dieci minuti;
  7. togliere la salsiccia dal tegame e alzare la fiamma per far ridurre il sughetto di vino rimasto per qualche minuto;
  8. tagliare la salsiccia ancora a metà e servire con la riduzione di vino, accompagnata dalla verdura con una spolverata di pepe e un filo d’olio a freddo;
  9. buon appetito! 🙂

Note: abbiamo completato il pasto con una bella spadellata di caldarroste.

Le pentole utilizzate nella preparazione sono state gentilmente offerte da Ballarini.

Abbinamento: vista la stagione abbiamo abbinato il piatto con un vino novello Fiori d’Inverno 2012 Cavit.

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